UN ESTATE DA DIMENTICARE
Storie di siccità di unʼ Estate da dimenticare e che ancora non è finita .
Ebbene si ! è stata unʼestate davvero faticosa sia in vivaio che nel giardino. Le
temperature hanno sfiorato i quaranta gradi per molti giorni, per molte settimane, per molti
mesi e la notte non è andata meglio : abbiamo avuto , durante la notte, anche temperature
di 26 gradi. Eʼ stato caldo, davvero caldo, da giugno fino ad ora, ed è ancora caldo e
siamo solo ai primi di settembre e ancora non piove ma soprattutto non è piovuto e , se è
piovuto, si è trattato di qualche goccia caduta “casualmente” .Ha anche tirato vento e si sa
che il vento aumenta la traspirazione fogliare : insomma. come diciamo in Toscana. “agli
zoppi grucciate “. Non ho idea di come sia la situazione in altri luoghi ma qui a Firenze,
zona Scandicci, è andata cosi.
Effettivamente sono preoccupata perché, benché muniti di invaso di raccolta dʼacqua e
due pozzi in vivaio, di grandi cisterne di raccolta di acqua piovana in giardino, i danni ci
sono e se continua cosi sarà ancora peggio.
Nel mio giardino stanno soffrendo anche i grandi alberi e vi assicuro che sono abituati a
bere poco e anche il mio prato naturale è praticamente secco . Io non possiedo e non ho
mai posseduto un impianto di irrigazione. Ho sempre considerato lʼacqua come un bene
preziosissimo, anzi il più prezioso, più prezioso di qualsiasi gioiello, di qualsiasi macchina
o pelliccia e sicuramente del petrolio; non lʼho mai sprecata e non ho mai capito perché
venga considerata un bene che non avrà mai fine e per tale ragione la si utilizza male
sprecandola ed inquinandola incoscientemente nei peggiori dei modi, come se non
fossimo noi a doverla bere. So ben io cosa significa quando un pozzo si secca e il vivaio
pieno di piante ha bisogno di essere innaffiato. Di fatto è quello che è successo : un pozzo
nel vivaio si è “seccato” ma, regolando la portata dellʼaltro, (cioè diminuendola al minimo)
siamo stati in grado di irrigare le rose a giorni alterni. Abbiamo suddiviso il vivaio in settori,
controllando i tempi di irrigazione al secondo per non sprecare nemmeno una goccia del
prezioso liquido e così i risultati si sono visti : seppur alcune rose , specialmente le inglesi,
hanno sofferto perché abituate a climi ben più freschi, le rose cinesi , in quanto più
rustiche, si sono comportate in maniera egregia sia in vivaio che in giardino. Eʼ chiaro che,
in questo momento, non sono particolarmente fiorite ma, come potete vedere dalle foto
delle piante del giardino, hanno foglie turgide e belle verdi e non sono mai ,e dico mai,
state bagnate.
Naturalmente, per evitare irrigazioni dʼimpianto, io pianto le rose, così come faccio per
tutte le altre piante, nel periodo autunnale cosi che è il cielo che provvede a bagnarle ;
inoltre, durante il primo anno, annaffio solo raramente ma molto bene per spingere la
pianta a affondare le radici in profondità laddove il terreno è più fresco. In estate si
possono effettuare le potature verdi ,cioè si taglia una parte della vegetazione per
stimolare la rosa a produrre nuovi getti che porteranno le fioriture dʼautunno; in caso di
intensa siccità tale potatura estiva è utile per diminuire la traspirazione della pianta. Ben
si può osservare che questo naturale sistema di autodifesa delle piante avviene
normalmente in ogni periodo siccitoso quando appunto le stesse perdono naturalmente
un poʼ di foglie proprio per diminuire la traspirazione complessiva .
Chinensis Mutabilis
Rosa di origine Cinese. Fu, probabilmente, introdotta in Italia nel 1700 e trovò la sua prima
collocazione nellʼIsola Bella, dove era coccolata dai giardinieri del principe Borromeo. Si
tratta di un morbido cespuglio semispogliante e, in climi non freddissimi, sempreverde.
Arriva ad unʼaltezza di 4 metri.
Molto frugale per quel che riguarda il terreno, praticamente esente da malattie,
resistentissima alla siccità, lo definisco un cespuglio per i giardinieri pigri. Ha una fioritura
lunghissima, abbondante e i suoi fiori semplici hanno diversi colori che mutano durante la
fioritura: rosso, giallo, crema, arancio e rosa. Questa mutazione avviene nello stesso
momento sulla stessa pianta per lunghissimo tempo.
Rosa Chinensis Sanguinea
Presenta le stesse identiche caratteristiche della precedente ma ha i fiori color rosso vivo.
Anche lei è una rosa di origine Cinese e anche lei è vigorosa e resistentissima. Introdotta
nel 1824, la sua origine è sconosciuta. Eʼ leggermente profumata.
ENTRAMBE LE DUE ROSE SONO RESISTENTISSIME E IMMUNI DA MALATTIE
FUNGINE
Rosa
Old Blush detta
bengalensis
Eʼ sempre una rosa di origine Cinese. Se ne trovano dipinte in quadri risalenti alla fine del
primo millennio dopo Cristo. Eʼ giunta in Europa a metà del 1700. Possiede piccole rose
doppie, di un tenero rosa chiaro, estremamente rifiorenti. La fioritura, infatti, arriva anche
fino a dicembre e ha un leggero profumo. Arriva ad unʼaltezza di circa 150 centimetri ed è
quasi totalmente priva di spine. In Toscana si comporta come un semispogliante. Frugale
per terreno e clima, è un pò più sensibile allʼoidio.
Rosa
Minima Angel roses
Rosa di origine Cinese molto rifiorente, ha fioriture abbondanti e prolungate e possiede
piccole rose a mazzi, bianco rosate, con un leggero profumo di tè .Introdotta nel 1815 è
una pianta vigorosa con portamento cespuglioso. Presenta unʼaltezza di 120 centimetri ed
è poco soggetta alle malattie. Anche questa è una pianta frugale.
Rosa
Roxburghii plena: la mia preferita
Fiore stradoppio, di colore rosa, con sepali fortemente pelosi e portamento cespuglioso
espanso. Possiede un fitto fogliame e ogni foglia alla base del picciolo porta una coppia di
spine. Alta 250 centimetri e larga circa 300 centimetri, ha fioriture ripetute. Introdotta nel
giardino botanico di Calcutta nel 1824 da William Roxburgh (1751-1815) che ne era il
sovrintendente. Molto resistente alla siccità e alle malattie, è una pianta frugale. Nei luoghi
estremamente freddi è bene pacciamare la base.